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Toponomastica e segnaletica
JLV


Carlo Vittone, sul forum Monza-Piazza d'Uomo, ha segnalato come in zona Triante-via Col di Lana, zona costellata di nomi di montagne e passi alpini, ci sia la “via Gaio Sartorio” con l'indicazione “I secolo a.C.”. Peccato che di Gaio Sartorio si siano perse le tracce non trovandosi alcunché né con quel mostro di Google e neppure nelle diverse enciclopedie di Vittone. Un piccolo mistero al solutore del quale Vittone sarebbe riconoscente per sempre.
Non sono in grado di risolvere il quesito, ma posso aggiungere qualche aneddoto.

Molti anni fa, a un anziano dipendente comunale fu assegnato l'incarico di trovare le indicazioni da aggiungere al puro e semplice nome delle vie: poeta, poeta massimo, patriota, storico, matematico, I secolo a.C.; tutto abbastanza semplice. Per via Sempione, per non far torto a nessuno, la scelta dell'apposizione fu: Santo e Passo alpino. Ma per un altro personaggio di cui purtroppo non ricordo il nome, dopo lunghe e infruttuose ricerche, allora non c'era Google, il nostro fece incidere: sconosciuto alla Chiesa ed allo Stato, ma le targhe furono poi rimosse e modificate.

cartelli nuovi - foto Franco Isman

Parecchio tempo dopo, non so per “merito” di quale amministrazione (Manyflowers, Mariani, Colombo?), furono adottati i brutti cartelli metallici attuali, montati su pali rigorosamente distinti da eventuali altri preesistenti, e questi pali, oltre ad essere antiestetici rappresentano un pericolo in agguato per ciclisti e motociclisti in caso di incidente. Nessuna indicazione al di là del nome, qualche volta del solo cognome. E pazienza se si fosse esclusivamente trattato di nuovi cartelli di cui si ravvisava l'opportunità, nossignore, questi cartelli vennero piazzati ovunque, spesso sormontando, parzialmente o totalmente quelli vecchi di marmo: assurdo.











idiozia - foto Franco Isman
idiozia 2 - foto Franco Isman

Poi venne l'amministrazione Colombo che regolamentò la pulizia meccanizzata delle strade, installando altri cartelli ancora più assurdi e cioè cartelli di sosta vietata in determinate ore di un singolo giorno della settimana talvolta a fianco di cartelli preesistenti di divieto di sosta, addirittura con rimozione forzata, totalmente inutili quindi. Qualche altra volta sono stati piazzati in strade e stradine a senso unico, addirittura sul ponticello di via Aliprandi. Sembrerebbe chiaro: tranne che durante le ore di pulizia della strada, per tutto il resto del tempo la sosta è consentita. Ma non è così, la sosta è invece vietata, in molti casi addirittura impossibile: sul ponticello, ad esempio, una macchina ferma bloccherebbe completamente il traffico. Ingannevoli quindi, controproducenti e potrebbero creare ostacolo alla circolazione, come ho già scritto nel marzo del 2002.

canada - foto Franco Isman

Ma la “macchina” comunale è quel che è, e guai a parlarne male. Per cui, anche con l'amministrazione Faglia, si eseguono e vengono accettati e pagati lavori fatti non diciamo con cosa: la riga di segnaletica orizzontale che vi presento ha il suo pregio artistico indubitabile, peccato sia durata poco tempo.

moloch - foto Franco Isman

Ma il record è storico. Tanti, tantissimi anni fa, all'imbocco di via Longhi, erano comparsi due cartelli sovrapposti che vi ripropongo: un cartello di senso unico unito a quello di strada senza uscita. Con tutta evidenza in fondo a via Longhi era stata piazzato un moloch che distruggeva tutte le automobili incautamente entrate nella trappola del senso unico…

JLV

Foto di Franco Isman-l'Arengario


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  6 settembre 2005